Una delle tipologie di prestito a disposizione del consumatore è la cessione del quinto. In questa guida ne analizziamo i vantaggi, i requisiti e i documenti necessari, le tempistiche di rinnovo e i motivi per un eventuale rifiuto.
La cessione del quinto è un tipo di prestito a tasso fisso di interesse, dedicato ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, che prevede il rimborso delle rate direttamente dalla busta paga o dalla pensione. Si chiama “cessione del quinto” perché l’importo della rata da rimborsare non può superare la quinta parte dello stipendio, e in alcuni casi viene trattenuto direttamente dalla busta paga. Nel caso di lavoratore dipendente, l’importo della cessione del quinto può arrivare fino ai due quinti dello stipendio, grazie al prestito delega, chiamato anche “doppio quinto”.
Vi possono ricorrere i dipendenti privati, i dipendenti pubblici o statali, e i pensionati. Per quanto riguarda il lavoratore, devono essere soddisfatti due criteri, che riguardano l’anzianità lavorativa e il tipo di contratto (a tempo indeterminato).
Nel caso del lavoratore dipendente privato, tuttavia:
Il requisito fondamentale per richiedere un prestito con cessione del quinto è essere:
Nel caso del richiedente pensionato, vengono richiesti: una pensione di importo minimo, annualmente stabilito per legge, un’assicurazione sulla vita e la scadenza del prestito deve avvenire entro e comunque il novantesimo anno di età (in molti casi tuttavia, l’Istituto di Credito pone come limite gli 85 anni).
I prestiti con cessione del quinto presentano diversi vantaggi:
Il rinnovo della cessione del quinto consiste nella riattivazione del prestito in corso, rinegoziandone il contratto (ad esempio: l’importo, la durata, gli interessi, le spese accessorie). Parte dell’importo del nuovo finanziamento servirà inoltre a coprire l’estinzione del prestito in corso.
Per poterlo fare è necessario avere rimborsato almeno il 40% del prestito (in alternativa, devono essere trascorsi almeno i 2/5 del piano di ammortamento).
Solamente se il contratto di cessione del quinto in corso non supera i 60 mesi, si potrà richiedere la rinegoziazione in qualsiasi momento.
Non ci sono dei limiti al numero di cessioni del quinto che si possono fare nel corso della vita. La legge 180/50 (il testo unico sulla cessione degli stipendi, salari e pensioni) tuttavia, dice che non si possono avere più cessioni del quinto nello stesso tempo. Per questo motivo, se si ha già in corso una cessione del quinto, la nuova potrà partire solo dopo aver estinto il debito dell’attuale.
Abbiamo detto che è possibile ottenere la cessione del quinto pur senza garante, in quanto la garanzia è fornita dalla trattenuta della rata direttamente dalla busta paga. Esistono però diversi motivi per cui la nostra richiesta può essere respinta. Vediamo i principali motivi di rifiuto di cessione del quinto per un lavoratore dipendente:
- Valutazione negativa dell’azienda per cui lavora il richiedente da parte dell’Istituto di Credito, ad esempio perché si tratta di una realtà troppo piccola o di recente costituzione (è necessario che abbia almeno 24 mesi di vita e aver depositato almeno 2 bilanci);
- Assenza di copertura assicurativa;
- Situazione del richiedente: stato di salute, oppure se il rapporto di lavoro con l’azienda è recente e quindi la quota del TFR risulta insufficiente in caso di insolvibilità; oppure se il lavoratore è prossimo alla pensione, in quanto il finanziamento, nel caso di dipendente privato, non può essere trasferito sulla pensione come è invece il caso dei dipendenti pubblici. O ancora, se il richiedente ha un contratto part-time o di apprendistato, oppure ha uno stipendio non sufficiente da garantire, al netto della rata, il reddito minimo di sussistenza.
Nel caso di richiedente pensionato la cessione del quinto può essere rifiutata per i seguenti motivi:
- Reddito minimo insufficiente: l’INPS fornisce ad esempio come soglia minima di sussistenza 540€;
- Stato di salute;
- Età anagrafica, dato che, come riportato in precedenza, il debito contratto tramite cessione del quinto per i pensionati deve essere restituito entro l’ottantacinquesimo anno di età;
- Residenza al di fuori dell’Italia;
Una segnalazione negativa presente sui Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC) è uno dei motivi per cui può essere rifiutato un finanziamento. Questo perché, prima di concedere un prestito, gli Istituti di Credito verificano l’affidabilità creditizia del richiedente sul SIC di CRIF. Questo non vale tuttavia per la cessione del quinto, in quanto la regolare restituzione del prestito viene garantita dalla trattenuta diretta della rata dalla busta paga o dalla pensione.
È comunque importante sapere come funziona il SIC di CRIF e adottare quelle misure che consentono di migliorare il proprio merito creditizio.
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